Complice l’inflazione
Complice l’inflazione, per gli italiani chiedere un finanziamento per l’acquisto della casa costerà di più rispetto ai mesi passati. Posto che l’operazione di acquisto resta comunque conveniente rispetto alla media storica, inizia a vedersi qualche rialzo dei tassi fissi. A inquadrare il fenomeno sono i dati della European Mortgage Federation che mostrano una crescita dei tassi fissi più sostenuta nel nostro Paese che nel resto d’Europa. Nel 2021 si parla infatti di tassi medi all’1,42% contro una media Ue di 1,30% .
Effetto inflazione
A incidere sul rialzo dei tassi fissi c’è l’inflazione.
Secondo la stima flash di Eurostat il tasso attesa a novembre è del 4,9%, in aumento dal 4,1% di ottobre.Ovviamente siamo ancora lontani da un boom dei tassi dei mutui preoccupante ma il trend rialzista per gli analisti continuerà nel 2022. Anche perché, con l’inflazione galoppante, la Banca centrale Europea (Bce) dovrà a breve operare una normalizzazione dei tassi. Una misura che avrà un impatto sui tassi finali applicati ai mutuatari.
Gli indici Eurirs
A pesare sul rialzo dei tassi di queste settimane sono soprattutto gli indici Eurirs o Irs, quelli alla base del Tan, il tasso di interesse finale che si calcola sommando lo spread (il ricarico che una banca aggiunge al tasso base di interesse per trarne il proprio ricavo economico) all’indice Eurirs corrispondente alla durata del mutuo.
All’ inizio del 2021 l’Eurirs a 20 anni era a -0,02% ora si attesta attorno allo 0,4%. Il che ha un peso importante nel nostro Paese dove il tasso fisso è diventato dominante. La quota dei tassi d’interesse variabili sul totale cambia infatti notevolmente da paese a paese. Ad esempio in Polonia tutti i mutui sono a tasso variabile, mentre in Croazia, Ungheria e Slovacchia solo una piccola percentuale dei nuovi mutui lo è.
Stop alle surroghe
L’altro fenomeno che interessa il 2021 è la crisi delle surroghe, che permettono di trasferire il mutuo da una banca all’altra per beneficiare di condizioni contrattuali più convenienti. Il gap tra la surroga e l’acquisto sui mutui a tasso fisso ha toccato i 42 punti base a novembre 2021. Se si guarda ai mutui a tasso variabile invece il differenziale ha toccato il suo massimo in ottobre con 19 punti base. Tassi così elevati frenano ovviamente la domanda e rendono la surroga meno conveniente